sabato 14 novembre 2009

Wall Street

New York, 1984. Buddy Fox (Charlie Sheen) è un giovane broker affetto da rampantismo: è il tipico yuppie al quale il proprio posto di lavoro – in questo caso alla piccola Jackson & Steinham, all’ombra dei grattacieli di Manhattan – sta stretto. Al che, riesce a mettersi in contatto col cinico, ‘mitico’ finanziere Gordon Gekko (Michael Douglas), per mettere alla prova le proprie capacità. Ma, spinto dal padre (Martin Sheen), si renderà conto troppo tardi della profonda disonestà del proprio operare.
Basato sullo scandalo commerciale del 1986 ed uscito pochi giorni prima del crollo della borsa del 1987, Wall Street equivale a dire 'Oliver Stone è al suo meglio'. Dedicata alla memoria del padre – che era un vero broker – la pellicola ha il pregio di saper coinvolgere ogni spettatore, prescindendo dalle eventuali competenze in materia. La regia, la fotografia ed il montaggio sono estremamente dinamici, così come sono adeguate ed incalzanti le musiche di Stewart Copeland, jazzista e batterista dei Police. Le interpretazioni dell’intero cast sono eccellenti, con un Douglas da Oscar (vestito Cerruti ed efficacemente doppiato da Giancarlo Giannini) ed un C. Sheen ben calato nel suo ruolo (ed affiancato dalla biondissima Daryl Hannah, che all’epoca era ben in vista). Davvero memorabili i due monologhi di Gekko, rispettivamente su avidità e ricchezza: impressionano tutt’ora, con gli Eighties ed il fallimento della new economy alle spalle. E con la crisi globale che ancora miete le sue vittime.

CRITICA: ***

VISIONE CONSIGLIATA: I