L’Impero Romano esiste ormai come solo ricordo: siamo nel 460 d.C. (questo dicono titoli di testa…) e Romolo Augustolo (Thomas Sangster) diviene precocemente imperatore, essendo ancora un bambino. Odoacre (Peter Mullan), generale dei Goti, invade Roma dopo aver corrotto svariati senatori e spodesta il neoimperatore, esiliandolo a Capri insieme al suo precettore Ambrosinus (Ben Kingsley). Ma pochi valorosi soldati della Guardia Imperiale guidata da Aurelio (Colin Firth) sono pronti a liberarlo.
Penosa e parziale trasposizione del best-seller di Valerio Massimo Manfredi, con la sbrigativa regia di Doug Lefler (Dragonheart II), che viene dalla TV: funzionano soltanto la fotografia di Marco Pontecorvo, i costumi e le location. Il cast, che sulla carta è buono, è sulla scena spaesato e poco convincente, anche per colpa di dialoghi micidiali. Scene d’azione mal girate, musiche anonime: un film di un’ingenuità spiazzante, ancor più evidente nel ridicolo finale.
CRITICA: *1/2
VISIONE CONSIGLIATA: T
Concordo perfettamente con te! Sono andata a vederlo, attirata dal titolo e sono rimasta spiazzata:Romolo Augustolo che parla come Socrate, il Mago portentoso, i legionari che combattono come nei cartoni animati giapponesi... Si rischia l'effetto-farsa...
RispondiEliminaCiao e, spero, a presto:)
Che tristezza.
RispondiEliminaCome rovinare un magnifico libro con una trasposizione indecorosa.
Un'americanata,purtroppo.
Paul
Non so come ha fatto un cast simile a prestarsi a un film di cosi basso livello!!!
RispondiEliminaah poi ancora mi devo spiegare la boiata della connessione con la spada nella roccia!!!
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