martedì 25 agosto 2009

Sogni e delitti


Ian (Ewan McGregor) e Terry (Colin Farrell) sono due fratelli accomunati dalla voglia di riscatto sociale: il primo – innamorato di un’attricetta libertina (l’esordiente Hayley Atwell) – aiuta il padre nel ristorante di famiglia; il secondo è un meccanico – alle soglie del matrimonio – finito nel tunnel dell’alcol e delle scommesse. Entrambi vorrebbero dare stabilità alla propria precaria situazione economica: un potenziale aiuto giunge tempestivamente dallo zio d’America, Howard (un sempre grande Tom Wilkinson), che in cambio di un lauto ricompenso chiede che venga “eliminato” un suo ex-collega linguacciuto. Tragico epilogo.
La terza pala del trittico londinese alleniano è una specie di cupo ‘fratello minore’ di Match Point, col quale condivide alcune tematiche (denaro o dignità personale; il rimorso; la Giustizia; l’esistenza di Dio), senza che però esse vengano sviluppate con la stessa profondità. Anche il plot è decisamente più semplice, e lascia talvolta l’impressione di tirar troppo per le lunghe alcune prevedibili situazioni. Fortunatamente il quadro è impreziosito dalle musiche di Philip Glass e dalla splendida fotografia del maestro ungherese Vilmos Zsigmond (Incontri ravvicinati del terzo tipo).

CRITICA: ***

VISIONE CONSIGLIATA: I