domenica 2 dicembre 2007

1 Km da Wall Street

Seth Davis (Giovanni Ribisi, già visto in Salvate il soldato Ryan) è un diciannovenne newyorchese che dice ai genitori di studiare al college, ma che in realtà gestisce una bisca clandestina nella propria abitazione da studente fuori sede. Quando il suo odiosamato padre scopre la verità, finisce quasi per essere ripudiato, ma ne riconquista (in parte) la stima non appena diviene uno dei pochi neoassunti alla J.T. Marlin, piccola e micidiale società di brokeraggio che dista 1 Km da Wall Street. Seth si farà onore fra i suoi colleghi già possessori di almeno un milione di dollari (tra cui Vin Diesel e Ben Affleck), fino a quando non si renderà conto di come tanti soldi circolino attraverso la sua società.
Scritto e diretto dall’allora ventisettenne Ben Younger (Prime), che prima di divenire regista era un broker quasi laureato in Scienze Politiche, questo mesto film dal montaggio sincopato (dovuto anche alla colonna sonora) e dai colori freddi, così come sono i personaggi senz’anima che lo abitano, (di)mostra il cinismo dei neo-yuppies degli anni Zero: essi vivono soltanto in nome dei miti del lusso e di Gekko Craig (protagonista di Wall Street di O. Stone). Frase chiave, pronunciata da Ben Affleck : “Chi dice che i soldi non fanno la felicità, non ha un soldo!”. Un’opera indubbiamente affascinante anche per chi non è pratico dell’ambiente.

CRITICA: **1/2

VISIONE CONSIGLIATA: I

8 commenti:

  1. stupendo il nuovo template natalizio.

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  2. E' interessante, il tuo blog, interamente dedicato al cinema.

    Non mi ritengo un grande esperto di cinema, però mi rendo conto del periodo di profonda decadenza che sta attraversando. In particolare, mi riesce assai difficile guardare un film italiano, con attori che secondo me non sanno recitare, e storie ormai ripetute, sentite e risentite fino alla nausea (leggi il "Manifesto del Neodecadentismo", sul mio blog, e capirai).

    So apprezzare un buon film e so anche riconoscere i prodotti "commerciali".

    Il mio film preferito in assoluto è "La storia infinita" di Wolfgang Petersen - per ricordi infantili!



    A presto,



    Il poeta del Neodecadentismo, re del silenzio.

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  3. Davvero delizioso in effetti in templete. Per quanto riguarda il cinema italiano, rispondendo a Palestrione, se ne dicono certamente tante..ma aggiungo che non tutte le pellicole sono da buttare.

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  4. Vi ringrazio tutti per i complimenti dovuti al template natalizio ;D



    Circa i film italiani, va detto che i soldi qui spesi in ambito cinematografico non sono molti: e dei pochi film girati, un piccolo numero è degno di nota.



    L'America sforna un numero ENORME di pellicole mediocri, e chiaramente il numero di buoni film è più alto di quelli italiani... è la portata della loro produzione che è schiacciante nei nostri confronti.



    Noi italiani (continuo coraggiosamente a crederlo) siamo creativi e promettenti: serve una marcia in più e rifarsi alle tendenze produttive della Francia o Inghilterra.



    Viva il cinema!



    Ciao a tutti!

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  5. Ho sempre pensato che Ribisi sia "sfruttato" troppo poco, forse perchè poco personaggione-bonaccione? Comunque... è un ottimo attore. E in questo film sembra quasi un attore anche Ben Affleck.

    Non è mica poco...

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  6. X ClaraLittleGirl: Sì, concordo: Ribisi è un attore giovane e bravo decisamente sottoutilizzato...



    So che sembra assurdo, ma forse in Italia avrebbe avuto più spazio.



    Non so perchè, ma mi viene in mente Lo Cascio: forse in USA avrebbe avuto la stessa sorte di Ribisi...



    Circa Affleck, la sua parte nel film è marginale ed incisiva: lascia il segno!



    Grazie per la visita ;)



    Bye!

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  7. non è un colossal m'ha non mi è dispiaciuto, doppiaggio un pò da telefilm... bravo Ribisi e ho gradito la presenza di Diesel e Caan, sono due bravi attori... anche se in questo film fungono quasi da comparse. Questa pellicola rispecchia fedelmente il mondo delle mediazioni; sono un agente immobiliare e averlo visionato mi ha fornito un pò di adrenalità per quanto riguarda fronteggiare il cliente telefonicamente. Nel mio lavoro devi crederci, se sei convinto in quello che fai e utilizzi i mezzi giusti riesci nel tuo scopo.

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  8. Sì, concordo. Non è un filmone, ma forse è proprio il suo essere un "piccolo film" ad accrescere il suo fascino...



    Circa il "crederci", posso garantire che riguarda ogni ambito: chi non crede (almeno un minimo) in se stesso, negli altri o in quello che fa, difficilmente potrà ottenere risultati "tangibili".



    Grazie per la visita, e buon lavoro :)

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